Il progetto ForTi – Linea Cadorna (www.forti.ch)
Il progetto ForTi, coordinato dall’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e Valli e realizzato grazie alla collaborazione di 14 partner distribuiti sul territorio interessato dal progetto, intende valorizzare alcune fortificazioni militari storiche e beneficia di finanziamenti Interreg cantonali e federali. Undici percorsi dislocati su tutto il territorio permettono di scoprire, oltre a magnifici paesaggi, i punti di massimo interesse militare. È parte del progetto la posa di segnaletica escursionistica e di:
- pannelli informativi all’inizio dei percorsi e nei punti di maggior visibilità, con la descrizione del percorso ed una panoramica delle opere ivi presenti,
- pannelli specifici, sulla struttura militare o nelle immediate vicinanze, con delle informazioni specifiche della singola opera,
nonché la messa in rete e la promozione di questi percorsi attraverso lo sviluppo di un sito web e di una App, la stampa di flyer informativi e l’organizzazione di eventi.
I percorsi si dividono in due categorie:
Mendrisiotto e Basso Ceresio. 4 percorsi che si riferiscono alle fortificazioni italiane della 1a guerra mondiale e propongono un sentiero per raggiungere queste opere situate su territorio italiano:
1a Cabbio – Sasso Gordona (I)
1b Sagno – Monte Bisbino (I)
2 Arzo / Meride – Monte Orsa (I)
3 Arogno – Sighignola Vetta (I)
Luganese – Bellinzonese – Gambarogno e Alto Ticino: 7 percorsi che raccontano la storia degli sbarramenti di protezione d’importanza nazionale della Svizzera verso sud:
4 Gola di Lago (Tesserete)
5 Monte Ceneri (Cima di Medeglia, alpe del Tiglio)
6 S. Jorio (Bellinzona e Valle Morobbia)
7 Magadino (Gambarogno)
8 Linea Lona (Valle Riviera)
9 Airolo e S. Gottardo
10 Passo S. Giacomo (Valle Bedretto)
Fortificazioni della regione Locarnese – Gambarogno
Il Verbano è sin dall’antichità una via d’acqua privilegiata che congiungeva le valli alpine dell’attuale Canton Ticino e Mesolcina alla Pianura Padana. La via di navigazione e i percorsi stradali lungo gli itinerari rivieraschi costituivano altrettante vie d’accesso per le truppe provenienti dalla Pianura Padana nell’eventualità di un’invasione del Canton Ticino e poi della Svizzera. Nel progetto della fortificazione del fronte sud, la Confederazione decise quindi la costruzione di una serie di opere fortificate sui versanti settentrionale e meridionale del Piano di Magadino, presso la foce del fiume Ticino, per opporsi a questa minaccia. Queste opere formavano la parte occidentale del dispositivo difensivo della linea Gordola – Monti di Medeglia – Passo San Jorio.
Il percorso proposto presenta le opere appartenenti al complesso meridionale, situate in parte sulla pianura, tra Magadino e Quartino, sul versante orientale del Monte Ceneri. Le opere corrispondenti sul versante settentrionale della pianura si trovano sopra l’abitato di Gordola ma non sono accessibili.
I forti d’artiglieria, i fortini corazzati e le strutture sotto roccia, oltre agli sbarramenti anticarro e gli impianti minati posti sulla strada e sulla linea ferroviaria, dovevano impedire l’avanzamento delle truppe provenienti dal Gambarogno e dalla vicina zona di Luino. Alcuni di essi sono posti al limitare della zona acquitrinosa della riserva naturale delle Bolle di Magadino, già foce naturale del fiume Ticino, che diventa quindi il proseguimento ideale alla visita delle fortificazioni.
Flyer del percorso