Pietro Fedeli (Caviano, 10.9.1888 - Caviano 9.10.1953), figlio di Pietro e di Maria Isida, nata Fedeli. Di professione scultore-marmista, fu attivo a Lucerna e a Giubiasco. Stando a una comunicazione orale familiare, lavorò all'altare della Chiesa parrocchiale di Sonogno. Nel Gambarogno, fu amministratore della Società Cooperativa Basso Gambarogno. Eletto in Municipio con nomina tacita nel 1936, assunse, sempre in forma tacita, la carica di Sindaco del villaggio che mantenne per otto anni, fino al 1944. In questo consesso, funse da Primo Ufficiale di Stato Civile e fu membro della Delegazione Tutoria e della Commissione Sanitaria per l’intera durata del suo ufficio. Nel 1943, manifestò l’intenzione di dimissionare da Sindaco e Municipale, ma fu dissuaso dai colleghi e mantenne l’incarico fino allo spirare del mandato. Non si hanno altre notizie significative sul suo conto. Il «Popolo e Libertà» lo ricordò nel suo necrologio come «un uomo buono e leale, cattolico praticante e conservatore convinto, ottimo sposo, padre amoroso e nonno incomparabile; spese la sua vita per il bene della famiglia e del paese»,[1] ricordando pure che era delegato del Partito. ________________________________________________________________________ [1] «Popolo e Libertà», 16 ottobre 1953. Fonti Le informazioni sono tratte dai Protocolli della Municipalità di Caviano trascritte da Pierre Amsler e da: «Popolo e Libertà», 16 ottobre 1953. Targa Pietro Fedeli Sindaco 1888-1953
|